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WCE 2012

Highlight WCE Istanbul 2012

 
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L’endourologia italiana al WCE 2012: il ponte tra scienza e tecnologia

Il World Congress of Endourology (WCE) è sempre stato un evento che ha richiamato urologi da tutto il mondo aventi in comune l’obiettivo della mini invasività. Negli ultimi 10 anni questo congresso, inizialmente puramente americano, ha aperto le porte ad importanti endourologi europei. Ciò ha creato solidi legami collaborativi che si rafforzano ogni anno con nuove iniziative scientifiche ed attrazioni per le generazioni più giovani.
Il congresso di Istanbul, tenutosi in settembre, ha coinvolto, infatti, oltre 3000 specialisti urologi provenienti da tutto il mondo che, con sessioni di poster, video e di interventi chirurgici in "live session 3 D”, hanno portato un inestimabile contributo all’avanzamento di nuove tecnologie e al perfezionamento di tecniche chirurgiche con sistemi robotici ed endoscopici per patologie litiasiche e neoplastiche.
La presenza di urologi italiani, circa 60, è stata favorita dall’Endourological Society, con uno spazio scientifico tutto dedicato alla Società Italiana di Endourologia (IEA).
L’IEA meeting è stato organizzato in due sessioni: "Flash from IEA”, qui si è discusso, grazie al contributo del dott. D’addessi, dell’attività endourologica in Italia ed il contributo italiano nel Mondo. Quest’ultimo si estrinseca anche attraverso i rapporti con l’Ufficio Ricerca Clinica dell’ Endourological Society (CROES), fondato durante il WCE nel 2008 a Shanghai, le cui attività operative comprendono l’aggiornamento costante del database, del sito di assistenza e del supporto statistico – epidemiologico. L'obiettivo del CROES è quello di promuovere e sostenere la ricerca clinica internazionale in tutti i campi dell’endourologia, laparoscopia e tecnologie emergenti, tentando di creare una rete globale, fornendo l'infrastruttura e il supporto per condurre studi multicentrici. Il dott. Cormio, sulla falsariga del CROES, ha riportato lo stato dei lavori circa il database dell’endourologia italiana. Il dott. Rocco ha presentato le nuove associazioni che potenzialmente afferiranno all’IEA, quali AGILE e WRUS. Alle giovani leve presenti, (ma non solo!) sarà apparsa, inoltre, intellettualmente stimolante e professionalmente esemplare la presentazione di Riccardo Autorino, giovane endourologo campano a Cleveland (USA), espressione dell’impegno e dello spirito collaborativo degli italiani con i colleghi di altri Paesi. Ritengo che sia anche esempio di un allontanamento dal nostro Paese di eccellenti risorse scientifiche, fenomeno degno, certamente, di profonda riflessione sociale.
Nella seconda parte, "Flash from the clinic”, il dott. D’Addessi ha parlato dell’esperienza personale del prof Bassi, circa il trattamento topico dei tumori uroteliali dell’alta via escretrice. Dell’esperienza Holep e della crioablazione di salvataggio della prostata hanno discusso rispettivamente il dott. Vavassori e il dott. Simone. L’annoso ed irrisolto confronto tra laparoscopia e robotica è stato chiarito brillantemente, come suo solito, dal prof. Porpiglia.
Tutti i relatori hanno avuto pochi minuti per i propri contributi scientifici al fine di lasciare ampio spazio ai colleghi specializzandi. Il dott. Angelo Territo, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha entusiasticamente messo in luce gli aspetti del percorso formativo della Scuola modenese, confrontandosi con i colleghi della Scuola torinese. I più giovani hanno inoltre sfruttato, durante le 5 giornate congressuali, la moltitudine di simulatori endoscopici, laparoscopici e robotici, strumenti essenziale per la formazione degli specializzandi. I simulatori consentono, infatti, di acquisire la manualità che spesso manca al giovane ed inesperto endoscopista – laparoscopista. Nonostante il desiderio del confronto dei giovani urologi con i pari colleghi degli altri paesi, per la mancanza di congrui finanziamenti da parte delle Università, spesso, in simili circostanze congressuali, non si rileva purtroppo la loro massiva presenza.
È stata certamente impeccabile l’organizzazione delle cinque giornate congressuali, tenutesi presso "The Istanbul Convention & Exhibition Centre” imponente ed elegante struttura di stile contemporaneo, ubicata nel cuore affaristico e culturale della città.
La cerimonia inaugurale, molto curata perfino nei particolari, ha consentito di farci assaporare le specialità gastronomiche tipiche del mondo turco e rafforzare alcune amicizie professionali con i colleghi presenti. A molti non sarà dispiaciuto, sul finale di quella serata, il muovere dei fianchi della danzatrice del ventre che ha catturato "prepotentemente” l’attenzione dei presenti.
I nostri colleghi turchi hanno usato tanta signorile ospitalità anche nei riguardi delle mogli e compagne presenti, le quali oltre a scoprire insieme a noi la storia ed i colori multietnici della città, hanno saputo pazientemente seguirci nel nostro cammino scientifico, continuando a dare forza alle nostre idee.
Ad Istanbul, il Ponte sul Bosforo non è un semplice ponte che collega due continenti, infatti per noi è stata la metafora dell’impegno ed entusiasmo che ci uniscono in Italia e nel Mondo. Nella speranza di ottenere un analogo spazio per l’IEA al prossimo appuntamento WCE, che si terrà in ottobre 2013 a New Orleans, auspichiamo vi sia una presenza più cospicua di urologi italiani. Sull’esempio di Istanbul, sarà doveroso coinvolgere specializzandi di diversi Paesi, affinchè il confronto dia vita a nuove iniziative scientifiche e vengano sensibilizzate le giovani generazioni al fascino dell’endourologia, perennemente in evoluzione.
Il prossimo appuntamento sarà il Congresso IEA che si terrà a Modena (28 febbraio – 2 Marzo 2013) ove saranno previste sessioni di comunicazioni, poster, video e di interventi chirurgici in diretta.
 
Ad maiora.
 
Salvatore Micali ed Angelo Territo
 
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Foto 1: Cerimonia di inaugurazione del congresso
 
 
Foto 2: Prof. Bianchi e Dott. Scoffone durante il meeting IEA al WCE
 
 
Fig. 3: Live surgey 3-D in aula plenaria
 
 
Fig 4: Il Dott. Angelo Territo impegnato con il simulatore (ureterorenoscopio con endolitotrissia)
 
 
Fig. 5: Il Prof. Tadashi Matsuda leader dell’endourologia nipponica festeggia assieme alla rappresentanza IEA.